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I 10 limiti di Yahweh

Dieci motivi per cui dio non dovrebbe essere considerato una entità trascendente, onnisciente e onnipotente.



Nell'antico Testamento, Dio/Yahweh è spesso rappresentato come un'entità trascendente, onnisciente e onnipotente. Tuttavia, ci sono diversi argomenti che mettono in discussione queste caratteristiche divine. Di seguito è riportato il breve decalogo per cui Yahweh non dovrebbe essere considerato una entità trascendente, onnisciente e onnipotente.

  1. Limitazioni antropomorfiche: Nell'Antico Testamento, spesso si fa riferimento a Yahweh in termini antropomorfici, come ad esempio le immagini di Yahweh che cammina nel giardino dell'Eden o che parla con Mosè faccia a faccia. Queste descrizioni suggeriscono che Y. abbia caratteristiche umane e quindi non sia completamente trascendente rispetto alla realtà umana.

  2. Conoscenza limitata: in diverse storie bibliche, si può osservare che Y. sembra non essere consapevole di alcune situazioni o eventi fino a quando non vengono rivelati o portati alla sua attenzione dagli esseri umani. Ad esempio, nel racconto di Adamo ed Eva nel giardino dell'Eden, Y. sembra non essere consapevole della loro disobbedienza fino a quando non glielo realizzato. Oppure nell'episodio di Sodoma e Gomorra in cui si legge: E il Signore disse: 'Io scenderò a vedere se veramente hanno compiuto del tutto il clamore che è giunto fino a me; e se no, lo saprò'" (Gn 18, 21).

  3. Rimpianto e pentimento: Nell'Antico Testamento, si afferma che Y. si sia pentito o si sia addirittura "pentito di aver creato l'umanità" in alcune occasioni. Questo suggerisce che Dio non fosse pienamente consapevole delle conseguenze delle sue azioni o che fosse soggetto a cambiamenti emotivi, il che contrasta con l'onniscienza.

  4. Limiti di potere: Nonostante l'immagine di un dio onnipotente, ci sono diversi passaggi biblici che indicano dei limiti alla sua potenza. Ad esempio, nel racconto della Torre di Babele, Y. si preoccupa che gli esseri umani possano raggiungerlo nel cielo e quindi confonde le loro lingue per impedirlo. Questo suggerisce che Y. possa essere limitato nel suo potere di controllare o influenzare completamente gli esseri umani. Inoltre, nonostante il suo status di dio onnipotente, ci sono diversi episodi in cui Yahweh non riesce a ottenere l'obbedienza totale dal suo popolo. Ad esempio, gli Israeliti spesso si allontanano da Dio e adorano idoli o si rivoltano contro di lui. Questo suggerisce che il potere di Dio può essere sfidato o ignorato, indicando un limite al suo controllo.

  5. Violazione del libero arbitrio: Se Y. fosse veramente onnisciente e onnipotente, allora dovrebbe essere consapevole delle azioni future degli esseri umani e averne il controllo completo. Tuttavia, l'Antico Testamento descrive numerose occasioni in cui gli esseri umani appaiono in modo indipendente e prendono decisioni che sembrano sfuggire al controllo divino. Questo solleva dubbi sul fatto che Dio sia veramente onnisciente o che gli esseri umani abbiano libero arbitrio.

  6. Limitazioni temporali: Nell'Antico Testamento, si trovano esempi in cui Y. sembra essere soggetto al tempo. Ad esempio, nel racconto della creazione, Y. crea il mondo in sei giorni e si riposa il settimo giorno. Questo suggerisce che Y. sia influenzato dal concetto di tempo, il che solleva interrogativi sulla sua trascendenza.

  7. Ignoranza di eventi futuri: In alcune narrazioni bibliche, Y. sembra non essere a conoscenza di eventi futuri o non essere in grado di prevederli. Ad esempio, nel libro di Giona, Y. manda Giona a Ninive per annunciare la distruzione della città, ma quando i niniviti si pentono, Y. cambia idea e decide di non distruggerla. Questo implica che Y. non fosse a conoscenza della reazione dei niniviti in anticipo.

  8. Reazioni emotive: L'Antico Testamento presenta numerosi episodi in cui Y. manifesta emozioni come rabbia, gelosia e vendetta. Ad esempio, quando gli Israeliti adorano il vitello d'oro nell'Esodo, Y. si adira e minaccia di distruggere il popolo. Queste reazioni emotive suggeriscono che Y. non sia trascendente rispetto alle emozioni umane e quindi non sia totalmente onnisciente. Yahweh afferma di essere geloso e vendicativo, di accendersi di ira come in Geremia 15:14: “Ti farò servire i tuoi nemici (dice Yahweh) in una terra che non conosci; poiché un fuoco si è acceso nella mia ira; arderà su di voi”.

  9. Richiesta di sacrificio: Nell'Antico Testamento, Y. richiede che vengano offerti sacrifici come segno di adorazione. Questa richiesta può essere interpretata come un segno di dipendenza da parte di Y. dalle azioni degli esseri umani per ottenere soddisfazione o favori divini. Questo potrebbe indicare che Y. non è completamente onnipotente e può essere influenzato dalle azioni umane.

  10. Interazione diretta con gli esseri umani: Nel corso dell'Antico Testamento, Y. interagisce direttamente con gli esseri umani, ad esempio conversando con Mosè o inviando angeli come messaggeri. Questo suggerisce che Dio abbia bisogno di un mezzo di comunicazione per entrare in contatto con gli umani, il che potrebbe indicare una mancanza di onniscienza.


Dunque, com'è possibile che Yahweh/Dio fosse onnisciente e onnipotente?


In realtà non lo era, ma veniva così rappresentato da coloro che lo inventarono.


Dio non è una realtà oggettiva e trascendente, ma un prodotto della società umana dei suoi bisogni, delle sue paure, delle sue speranze, delle sue aspirazioni, nonché uno strumento di politico e di propaganda.


In questo senso, Dio è una proiezione dell’immaginario collettivo, una costruzione culturale e simbolica, una rappresentazione ideologica e politica.


  • La Bibbia è quindi un documento storico e letterario, che riflette le diverse fasi e le diverse sfaccettature della religiosità degli antichi israeliti impegnati nella costruzione della loro identità nazionale dopo essere stati sconfitti e deportati a Babilonia nel VI secolo BCE.

  • La Bibbia non è quindi la parola di Dio, ma la parola degli uomini su Dio, una parola condizionata dal tempo e dallo spazio, dal contesto e dalla mentalità, dagli interessi e dai conflitti.

  • La Bibbia va quindi letta con spirito critico e storico, senza attribuirle un’autorità assoluta o una verità universale.


Un esempio, i massacri ricorrenti nell'Antico Testamento sono episodi che vanno inseriti nel contesto storico e culturale in cui sono stati scritti e trasmessi. Queste narrazioni riflettono anche la mentalità bellicosa e tribale dell’epoca, in cui la guerra era vista come un atto sacro e la vittoria come un segno della benedizione divina. Inoltre, queste narrazioni esprimono il senso di identità e di separazione di Israele dalle altre nazioni, che erano considerate idolatre e immorali, e quindi meritevoli di punizione.


Ordina Yahweh al suo popolo:

"voterai allo sterminio con tutto ciò che vi si trova e anche il suo bestiame passerai a fil di spada"(Dt 13, 15)


Queste sono le azioni di Dio o degli uomini?










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