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I VASI CANOPI nell'antico Regno

PARTE I - ANTICO REGNO- Cosa sono? Qual è la loro origine?



I vasi canopi avevano una loro personale identità e funzione speicifica connesa ad un organo di cui erano una sorta di "nume tutelare". Si credeva che fossero figli di Horus
Una riproduzione dei vasi canopi con le quattro teste

Hai mai sentito parlare dei vasi canopi? Sono degli oggetti affascinanti che rivestono un ruolo fondamentale nelle antiche pratiche funerarie egizie. Ma cosa sono esattamente e perché erano così importanti per gli antichi egizi?


Un nome che inganna

Il termine "canopi" deriva da un curioso errore degli studiosi dell'antichità. Questi vasi, utilizzati per contenere gli organi interni rimossi durante il processo di mummificazione, venivano spesso decorati con teste umane o di animali. Un'antica leggenda egizia narra di un personaggio di nome Kanopo, il cui corpo, dopo la morte, fu posto in un vaso. Gli studiosi, affascinati da questa storia, associarono erroneamente questi vasi alla figura di Kanopo, dando origine al termine "canopi".


Un viaggio attraverso il tempo

L'uso dei vasi canopi si diffuse in Egitto a partire dalla IV dinastia. Inizialmente, venivano utilizzati semplici contenitori in pietra. Col passare del tempo, divennero eleganti vasi in legno o terracotta, spesso decorati con scene della vita quotidiana o con iscrizioni religiose.

La forma più caratteristica dei vasi canopi è quella con il coperchio a forma di testa umana o animale. Si ritiene che queste teste rappresentassero i quattro figli di Horus, divinità protettrici degli organi interni:

  • Imseti: con la testa di un uomo, proteggeva il fegato.

  • Hapy: con la testa di una scimmia babbuino, proteggeva i polmoni.

  • Duamutef: con la testa di un cane o di uno sciacallo, proteggeva lo stomaco.

  • Qebehsenuef: con la testa di un falco, proteggeva gli intestini.


I VASI CANOPI nell'antico Regno: in viaggio nell'aldilà

Gli antichi egizi credevano nella vita dopo la morte e ritenevano che gli organi interni fossero essenziali per la rinascita del defunto nell'aldilà. Per questo motivo, venivano mummificati e posti all'interno dei vasi canopi, che venivano poi deposti nella tomba insieme al corpo mummificato.

I vasi canopi sono quindi molto più di semplici contenitori, sono un simulacro uterino in cui vengono custodi quegli organi essenziali per la spravvivenza nell'aldilà (come sappiamo li cuore aveva una funzione ancor più speciale e restava nel petto del defunto. Invece, il cervello veniva scartato).

Originali e affascinanti, i vasi canopi sono una testimonianza della complessità e della bellezza della cultura egizia, offrendoci un prezioso spaccato sulle loro credenze funerarie e sulla concezione dell'aldilà. All'interno di questi contenitori in calcare, gli antichi Egizi ritenevano che si operasse una sorta di "resurrezione" degli organi, consentendo allo spirito del defunto di continuare a vivere nell'oltretomba, respirando, nutrendosi e bevendo. Gli Egizi concepivano la vita ultraterrena come una proiezione idealizzata della vita terrena, per cui il corpo fisico, con tutte le sue funzioni, rivestiva un ruolo fondamentale e necessitava di essere preservato e protetto.


In costante trasformazione

I vasi canopi nell'antico Regno: l'uso dei vasi canopi non è stato sempre lo stesso. All'inizio, gli organi venivano semplicemente avvolti in bende e posti vicino al corpo della mummia. Solo in seguito si iniziò a utilizzare dei contenitori specifici.

  • I primi esempi: le prime tracce di vasi canopi risalgono alla IV dinastia. Inizialmente, erano semplici nicchie scavate nelle pareti delle tombe.

  • L'evoluzione: col passare del tempo, i vasi canopi si sono evoluti, assumendo forme sempre più elaborate e decorate. Alcuni erano realizzati in pietra, altri in legno o in terracotta. Spesso, erano decorati con teste di animali sacre, come quelle di falco, scimmia o sciacallo, che rappresentavano le divinità protettrici degli organi.

  • Una pratica non universale: è importante sottolineare che l'uso dei vasi canopi non era una pratica universale. Alcuni faraoni e nobili preferivano riporre gli organi direttamente nel corpo della mummia o in contenitori nascosti all'interno della tomba.


I VASI CANOPI NELL'ANTICO REGNO (2700-2200 a.C.)


ORIGINI OSCURE

Le origini precise della pratica di conservare gli organi interni in contenitori speciali, i vasi canopi, restano avvolte nel mistero. Non abbiamo prove concrete di questa usanza nelle prime tombe egizie, né nelle grandi piramidi della III dinastia. Alcune teorie, oggi considerate infondate, ipotizzavano che la cosiddetta "Tomba del Sud" nella Piramide a gradoni fosse destinata a custodire i visceri del re. Tuttavia, studi approfonditi hanno dimostrato che questa camera era più probabilmente un prototipo per le successive "piramidi sussidiarie" che accompagnavano le tombe reali.

Le prime evidenze concrete dell'utilizzo di vasi canopi risalgono all'inizio della IV dinastia. Nelle tombe di Meidum, costruite durante il regno di Sneferu, sono state ritrovate una serie di nicchie che, per le loro dimensioni e posizione, sembrano essere state appositamente create per contenere gli organi mummificati. Inoltre, proprio in questo periodo, sono stati rinvenuti i primi esempi di visceri effettivamente mummificati e conservati in contenitori

Le prime testimonianze dell'uso dei vasi canopi nelle tombe reali risalgono alla IV dinastia, con il faraone Chefren e la sua piramide a Giza.

Discendendo i corridoi litici, si giunge alla camera funeraria. Qui, nascosta tra le pietre, si cela una scoperta sorprendente: la prima installazione canopica mai realizzata in una tomba reale!





La forma più antica di contenitore dei vais canopi, trovato nella tomba di Hetepheres, Giza.
Contenitore litico, diviso in quattro scmpartimenti

I vasi canopi, come sappiamo, erano destinati a contenere gli organi interni delle mummie. Ma come venivano conservati all'inizio? Nel caso di Chefren, gli antichi egizi idearono una soluzione ingegnosa: scavarono un pozzo direttamente nel pavimento della camera funeraria! Questo pozzo, in parte scavato nella roccia sottostante, era destinato ad accogliere i vasi contenenti il fegato, i polmoni, lo stomaco e gli intestini del faraone.


L'idea di utilizzare dei contenitori specifici per gli organi si diffuse rapidamente.

I primi indizi dell'uso di contenitori per gli organi risalgono alla fine della IV dinastia. La regina Meresankh III fu una delle prime a farne uso, scegliendo un semplice vaso in calcare. Questi primi contenitori erano oggetti piuttosto sobri, spesso con coperchi piatti o leggermente convessi. Molti non portavano iscrizioni, ma alcuni, come quello del visir Kagemni a Saqqara, recavano il nome e il titolo del defunto.

Col passare del tempo, i vasi canopi si fecero sempre più elaborati. Apparvero modelli in pietra o in ceramica, decorati con iscrizioni e talvolta con rappresentazioni di divinità protettrici (quelle citate prima).

Di norma, venivano posti all'interno di casse di legno o semplicemente appoggiati sul pavimento della camera funeraria, a seconda delle usanze del tempo.

Tuttavia, per un lungo periodo, fino alla fine della V dinastia, non abbiamo molte altre testimonianze di questa pratica. Questo potrebbe essere dovuto allo stato di conservazione delle tombe di quel periodo, spesso gravemente danneggiate.

Un esempio particolarmente interessante è quello del faraone Isesi, della V dinastia. I suoi vasi canopi furono collocati all'interno di uno spazio ricavato nel pavimento della sua camera funeraria. Tuttavia, in seguito, il suo successore Pepy I decise di adottare una soluzione diversa: fece realizzare un grande baule in granito, dove vennero riposti i vasi canopi.

Perché questa evoluzione? Probabilmente, gli antichi egizi sentirono sempre più il bisogno di proteggere e onorare gli organi dei loro faraoni, considerandoli parte integrante della loro essenza e destinati a seguire il sovrano nell'aldilà.

Il granito rispetto al calcare era ritenuta un pietrò più nobile e. soprattutto, più duraturo... questo aspetto si associava perfettatemente al concetto dei eternità inseguito dagli egizi.

L'evoluzione dei vasi canopi ci racconta molto sulla cultura e sulle credenze degli antichi egizi. Questi oggetti, inizialmente semplici contenitori, divennero nel tempo veri e propri capolavori artistici, espressione della fede nell'aldilà e del desiderio di garantire al defunto un viaggio sereno verso l'eternità.


Cosa accadde ai vasi canopi nel Medio Regno?



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