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L'Occhio di Horus e i suoi segreti



Mi avvicinai all’altare, e con mani tremanti, sollevai l’amuleto. Un flusso di energia mi percorse, creando una connessione profonda con la divinità stessa. Le mie mani si accesero di una luce dorata, che rifletteva la maestosità dell’occhio di Horus. Mentre l’energia si diffondeva, scoprì i poteri che l’occhio di Horus nascondeva gelosamente: era un simbolo di protezione invincibile, capace di respingere le forze oscure e di preservare l’equilibrio dell’anima. Era una chiave per accedere alla saggezza interiore, per svelare i misteri dell’universo e per scoprire la propria vera natura divina. E questo rendeva l'amuleto pericoloso e unico.



L'occhio di Horus, un potente simbolo dell'antico Egitto, incarna profonde connessioni con la spiritualità e l'esoterismo. Questo simbolo, rappresentato come un occhio divino adorno di linee e simboli intricati, evoca una vasta gamma di significati e funzioni nelle tradizioni esoteriche. Il noto talismano è legato al mito della lotta tra Horus e Seth per la successione al trono di Osiride, il padre di Horus. Secondo la leggenda, Horus, il figlio di Osiride e Iside, era il legittimo erede al trono e si oppose a Seth per vendicare suo padre e ripristinare l’ordine. I due dei si scontrarono in numerose battaglie, che durarono per ottanta anni. In una di queste battaglie, Seth strappò l’occhio sinistro di Horus e lo divise in sei pezzi, che gettò per l’Egitto. Horus fu soccorso da Thot, il dio della scrittura e della magia, che ricompose l’occhio e lo restituì a Horus. Con l’aiuto dell’occhio magico rigenerato, Horus trionfa su Set e lo bandisce nel deserto, per poi salire al trono d’Egitto.


Horus, il dio con la testa di falco, era il protettore dei faraoni e il simbolo del potere regale in tutto l’Egitto. La sua città sacra era Nekhen (o Hierakonpolis, che significa “Città del Falco”). Horus era anche molto onorato a Eliopoli, l’antica capitale del Basso Egitto, il che mostra la sua rilevanza nel culto egizio. Horus era legato ai re d’Egitto, perché assicurava l’ordine cosmico sulla terra, mentre lui stesso era il custode dell’ordine cosmico nell’oltretomba, per questo era anche il dio del cielo e delle sfere celesti.

L’occhio di Horus divenne così un simbolo di protezione, guarigione e rigenerazione.

Era considerato un potente amuleto che poteva scongiurare il male e portare salute e prosperità. Inoltre, era anche un simbolo di saggezza e visione, poiché Horus era il dio del cielo e poteva vedere tutto ciò che accadeva nel mondo. L’occhio di Horus era anche un simbolo di equilibrio e armonia, poiché rappresentava la sintesi tra le forze opposte e complementari dell’universo.



Secondo l'usanza funeraria, l'Occhio veniva disegnato sui sarcofagi per assicurarsi che il defunto avesse protezione e potesse affrontare le sfide dell'aldilà con forza e determinazione, permettendo un passaggio sicuro e rigenerativo verso l'eternità. Gli antichi egizi credevano che l'occhio di Horus avesse il potere di vedere oltre il velo della morte e di percepire gli eventi e i pericoli che il defunto avrebbe dovuto affrontare nella Duat. L'occhio divino agiva come una guida e una protezione durante il percorso oltremondano. L'occhio di Horus, quindi, venne disegnato sui sarcofagi per garantire al defunto la visione e la percezione necessarie per navigare correttamente nella Duat e affrontare le sfide che avrebbe incontrato lungo il cammino. Rappresentava un potente strumento di conoscenza e protezione che avrebbe aiutato il defunto ad affrontare i nemici e ad ottenere la giusta posizione nell'aldilà.

L'occhio era anche la rappresentazione di una formula matematica che esprime le frazioni unitarie con denominatore 64, usate dagli antichi egizi per misurare i cereali e per calcolare le proporzioni geometriche; tuttavia, ha anche una funzione simbolica ed esoterica, legata alla sua struttura geometrica e aritmetica.



L'occhio di Horus è composto da sei parti, ognuna delle quali corrisponde a una frazione con denominatore 64 e a un senso umano. La somma delle sei parti dà come risultato 63/64, mentre il 1/64 mancante rappresenta il mistero nascosto dell'occhio. Questo mistero è interpretato in vari modi: come il principio femminile (l'occhio destro sarebbe quello maschile), come il principio passivo (l'occhio destro sarebbe quello attivo), come il principio lunare (l'occhio destro sarebbe quello solare), come il principio inconscio (l'occhio destro sarebbe quello conscio), come il principio spirituale (l'occhio destro sarebbe quello materiale).


Come spiega Maria Carmela Betrò nel suo libro Geroglifici la parte verso il naso rappresenta la frazione 1⁄2 e l'olfatto (il naso); la pupilla raffigura la frazione 1⁄4 e la vista (la luce); al sopracciglio sta la frazione 1⁄8 e il pensiero (la mente); la parte verso l'orecchio ritrae la frazione 1⁄16 e l'udito (l'orecchio); la frazione 1⁄32 e il gusto (il germoglio del frumento) sono nella coda curva ; il piede incarna la frazione 1⁄64 e il tatto (il piede che tocca terra). Sommando le varie parti si ha un totale di 63⁄64: il restante 1⁄64 dell’Occhio di Horus era stato aggiunto dal dio Thot, sotto forma di poteri magici.


L'Occhio di Horus, dunque, è sintesi della Conoscenza elitaria, magia e divina necessaria per accedere ai misteri nascosti della realtà, alla saggezza occulta e alla trasformazione spirituale; è un simbolo che offre protezione, guarigione e rigenerazione a chi lo indossa o lo venera, che trasmette luce, conoscenza e consapevolezza a chi lo studia.


Nelle pratiche esoteriche, l'occhio di Horus viene spesso indossato o visualizzato come un simbolo di protezione energetica e di equilibrio tra le forze positive e negative.

Oltre alla protezione, rappresenta anche la visione interiore e la saggezza spirituale. Si credeva che Horus possedesse un occhio onnisciente, capace di vedere oltre l'apparenza fisica e penetrare nei misteri dell'universo. L'occhio di Horus può essere interpretato come un richiamo a sviluppare una visione più profonda della realtà e a cercare la saggezza interiore attraverso la meditazione e l'esplorazione della propria coscienza, di una comprensione più elevata della realtà e dell'unione con l'energia divina.


In sintesi, la funzione esoterica dell'occhio di Horus risiede nella sua capacità di evocare protezione, guarigione, visione interiore, saggezza, connessione con le energie cosmiche e risveglio spirituale. Attraverso la sua simbologia ricca di significati, l'occhio di Horus offre un ponte tra l'umanità e il divino, invitando coloro che lo indagano a cercare l'equilibrio e a connettersi con l'essenza spirituale dell'universo.




L’occhio di Horus è il sigillo della saggezza, la chiave dei misteri, il dono dell’immortalità


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